(dedicata alla conclusione dell’impresa fiumana, avvenuta nel Natale del 1920)

 

 

 

Lui arrivò così, con un ghigno da iena

già sapevamo dell’uomo che ci dava la schiena

con la saliva d’Italia per oliare il cannone

di un codardo a palazzo che si credeva un leone

 

Il Natale di sangue dell’Italia vigliacca

il Natale di sangue di una madre distratta

ma la più bella primavera

la difenderemo fino all’ultima goccia

bevendo sangue morlacco

 

E trovammo poi sorrisi veri al balcone

noi… la ragione, noi… la nazione

Fiume è Roma strappata dal cuore

da un bastardo a Natale

che può solo sgranare il suo falso rosario

al nostro più bel funerale

   

Il Natale di sangue dell’Italia vigliacca

il Natale di sangue di una madre distratta

ma la più bella primavera

la difenderemo fino all’ultima goccia bevendo sangue morlacco 

 

Il Natale di sangue dell’Italia vigliacca

il Natale di sangue di una madre distratta

ma la più bella primavera…