C’ho incontrato Ezra Pound, uno che conosceva il mondo

ti parlava con gli occhi e con pelle spessa, tagliata da un solco profondo

e ho osservato ragazzi che si tuffavano incauti da altezze irraccontabili

perché lei li notasse, perché lei li scegliesse tra quel groviglio di schiene

e nell’acqua salata si confonde il sudore, resta solo un’immagine plastica

lei li notava, era scarica elettrica come una scossa d’anguilla, ma poi voltava la testa

 

Mediterraneo dove tutto è piacere e tormento

Mediterraneo trattengo il fiato ed esploro il profondo

 

come poteva non celarlo, come avrebbe potuto? Lei, lei che era divina

seguitava a non indossare occhiali da sole, era a bordo, a cavallo di un Riva

nei suoi occhi scorgemmo il dolore, si chiamava Bardot, io la fissavo così

ed il sole squagliava come ceri là in chiesa

ma io diedi per la prima volta forma al mio desiderio

 

Mediterraneo spine e ginestre, profumi ed incendi

Mediterraneo sangue e sudore su intonaco bianco

 

nell’agosto di guerra, i futuristi a bagnarsi in congedo

con la mente schiarita nei calici e con la forza motrice del sesso

Marinetti baciava le mani alle ragazze, corrotto dalle stelle riflesse nel mare

ma sarebbe tornato al pugno impulsivo nella nuova stagione

che noi attendevamo con ansia

 

Mediterraneo dove tutto è piacere e tormento

Mediterraneo trattengo il fiato ed esploro il profondo

Mediterraneo sangue e sudore su intonaco bianco

Mediterraneo, ora o mai più, ora o mai più

 

era già tempo di un altro giro di danza, tramortiti dalle sirene dorate

Fortunato Depero fissava la sabbia che rifletteva la luce come tagli di vetro

lo precedevano in quattro, rumorosi in mezzo alla strada e diretti ai salotti del centro

per tirare cazzotti a tutti i maleducati e a quei passatisti noiosi che non bevevano Campari!

 

Mediterraneo dove tutto è piacere e tormento

Mediterraneo trattengo il fiato ed esploro il profondo

Mediterraneo sangue e sudore su intonaco bianco

Mediterraneo, ora o mai più, ora o mai più

 

la languida Lilì, cantava di inutili amori

non poteva capire il vero genio italiano, lei che beveva gin e si commuoveva per nulla

guerra igiene del mondo nel pensiero-intervento, nell’idea più mediterranea che venne

D’Annunzio perse la vista ma scriveva ugualmente:

“elogiamo la guerra” ispirato dal sole notturno del…

 

Mediterraneo dove tutto è piacere e tormento

Mediterraneo trattengo il fiato ed esploro il profondo

Mediterraneo sangue e sudore su intonaco bianco

Mediterraneo, ora o mai più, ora o mai più, ora e mai più, ora e mai più!