Quando abbiamo iniziato a girare nel vuoto,

a dare tutto per ovvio, che ci fosse dovuto,

che ci sia sempre un altro a difendere ciò che più vale?

e svaghiamo lontano senza rotte di casa

sempre altrove, nel niente, nulla vale la pena

ormai siamo distanze, bottiglie vuote nella corrente…

ma gli uomini esistono perché altri si sveglino

 

L’origine suona nella danza di Omero

nella brace degli occhi di Ulisse

nella durezza del legno di un saldo timone

ardo di voglia di Patria, ardo di voglia di te

e bramando il tuo odore tra queste genti diverse

vespe pungenti e meschine, ma dopo un vivere ardito

è come sognare nella luce, circondarsi di bianco

chiudendo gli occhi un solo istante

tra mari gonfi ed oscuri

e poi riaprire le palpebre

con ancora in faccia il sorriso

per quel dolce sogno di te, in una terra che aspetta

sei la donna che chiama, dolce tiranno che tessi

quella tela infinita che hai fatto col medesimo filo

che io scelsi per queste vele gonfie d’eroe

 

Se le lacrime di questi uomini

hanno lo stesso sapore del mare

ci ricordiamo che non saranno altri

a difendere ciò che più vale

 

E tutto mi apparve più chiaro

nel destino dell’uno, nel principio integrale

nel costante ritorno

nell’amore infinito per ciò che richiama

perché non c’è spazio che tenga

non c’è parola mai data che si infranga sull’onda

che si perda lottando nel vento

che possano tener separato

ciò che nasce e che cresce in un solo destino

che è del tutto evidente

a chi ha occhi e cuore che vivono

e così tornerò a rinsaldare la Patria

e a riunire elementi

 

Se le lacrime di questi uomini

hanno lo stesso sapore del mare