Nel 1944, la furia dei “goumiers” – truppe marocchine inquadrate nell’esercito francese – travolge diverse zone del Lazio. Migliaia di donne e di bambine vengono stuprate dai “liberatori”. Le violenze – le “marocchinate” – sono avallate dai comandi alleati come diritto di preda.

 

Eccoli qua… le ombre camminano

le nubi si addensano e dei gatti rincasano

su questa terra dove piove poco e male

il sudore della sua gente

luccica come brillantina al sole

Si alza del vento c’è chi dice venga dal mare

neanche spettina queste donne

poco abituate a ballare

E in questa guerra che finisce proprio male

si chiamano “goumiers”…

Maria li chiama solo “gli stranieri”

 

Come vorrei dirti di più

la notte passa in un momento

ma come potrei… ci sei solo tu

le ombre le porta via il vento          

la notte non dura che un momento

le ombre le porta via il vento

 

Eccoli qua… quelle ombre avanzano

una danza oscura arrangiano

e da ballerini la ballano

Su questa terra dove si consuma il male

le ombre negli occhi delle sue donne

che ne hanno già viste troppe passare

Anche questi randagi spariranno all’improvviso

intanto Maria si rialza in piedi

e il vento pare accarezzarle il viso

 

Come vorrei dirti di più

la notte passa in un momento

ma come potrei… ci sei solo tu

le ombre le porta via il vento          

la notte non dura che un momento

le ombre le porta via il vento

 

Un altro coraggio, in un altro tuo giorno

sospinto dal vento nel continuo ritorno

chi giura per sempre

chi ascolta solo un momento

ma tutto qua resta e dirà ancora di voi

e dirà ancora di voi, di voi, di voi… e poi…                                     

la notte sarà passata in un momento

le ombre portate via dal vento

la notte non dura che un momento